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Nuova griglia liceale, le voci del dissenso

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha preso atto con profonda delusione dell’approvazione della nuova griglia oraria del Liceo da parte del Consiglio di Stato. Malgrado la modifica del piano orario avesse sollevato un acceso dibattito negli scorsi mesi, con questa decisione il governo preclude ogni ulteriore spazio di confronto su di esso.

Il comunicato stampa del SISA

Presa di posizione

L'emergenza sanitaria e il lockout complicano l'attuazione della riforma della griglia oraria nei licei. Questa la presa di posizione dei docenti dell'ADSMS.

In un momento così drammatico ognuno è chiamato a fare un passo indietro. Ciascuno di noi desidererebbe che le faccende a cui tiene potessero costituire un’eccezione rispetto all’imperativo generale di fermarsi e attendere che si possa tornare alla normalità. I giovani non possono aggregarsi, gli anziani non possono uscire di casa, gli allievi e i loro insegnanti non possono incontrarsi in aula… Ciononostante, ognuno è tenuto a fare un passo indietro e, al contempo, ad evitare rigorosamente di avvalersi di qualunque posizione di vantaggio legata alla situazione d’emergenza.

Allo stesso modo, ci si sarebbe attesi che il DECS facesse un passo indietro sulla riforma liceale, che peraltro il Dipartimento rifiuta di qualificare come tale per evitare di dover ammettere di aver del tutto scavalcato il corpo docente in fase di progettazione. Sostiene di aver pianificato una semplice modifica tecnica, mentre il progetto fa strame di alcuni principi fondanti su cui è stato costruito l’attuale modello liceale, destabilizzando un sistema in un momento in cui di tutto avremmo bisogno tranne che di ulteriori motivi di disorientamento.

Un passo indietro del DECS, dunque, sarebbe stata una mossa forse sofferta ma certamente quella più saggia e condivisibile, così come è stato per votazioni, campionati, attività economiche, ecc.  E invece, il 23 marzo scorso, in piena emergenza, il DECS a sorpresa ha optato per una fuga in avanti, incassando l’approvazione da parte del Consiglio di Stato delle modifiche al Regolamento delle scuole medie superiori che permetteranno già dal prossimo mese di settembre di implementare il progetto di riforma liceale. Mentre la società civile e in particolare i cittadini interessati alla scuola (rappresentati dalle associazioni come l’ADSMS e dai Granconsiglieri che siedono nella Commissione formazione e cultura) sono costretti in casa. Le misure restrittive hanno impedito  di considerare le firme di una petizione lanciata della nostra associazione e al contempo hanno precluso alla Commissione formazione e cultura del Gran Consiglio la possibilità di esprimersi in merito a ben quattro (quattro!) atti parlamentari che chiedono lumi in merito alla citata riforma. Tutto ciò è democratico? Forse in senso formale, ma certamente non costituisce un esempio di osservanza dei valori che tutti riconosciamo alla nostra democrazia.

A ciò si somma la scarsa avvedutezza di una decisione presa -evidentemente- senza poterne prevedere le implicazioni. Pensiamo in particolare ai lavori di revisione dei piani di studio. È in primis il Dipartimento a mettere in guardia i docenti sulla parificazione del lavoro a distanza con quello in presenza. Per analogia, la stessa prudenza andrebbe riservata ai nuovi piani di studio elaborati, in quest’ultima cruciale fase, in linea con le disposizioni di sicurezza. Si può inoltre ragionevolmente dubitare che le bozze preparate dai gruppi cantonali di materia possano essere poste in consultazione con modalità e tempi che garantiscano un risultato che sia frutto di una approfondita analisi critica e che possa così essere condiviso da tutti i docenti. 

Sarà su queste fragili basi che un allievo alla fine della quarta media sarà chiamato a decidere se gli sia più congeniale una scuola media superiore o professionale. Ma saranno soprattutto coloro che vorranno frequentare il liceo a dover affrontare una sorta di salto nel buio. La riforma impone infatti che la scelta del curricolo liceale (classico, linguistico, economico, artistico, scientifico) venga fatta prima ancora di aver sperimentato materie e discipline che alla scuola media non sono presenti o, se lo sono, in forma molto differente. Laddove, dunque, un allievo volesse legittimamente concedersi l’opportunità di fare esperienza delle materie liceali e decidere il curricolo solo alla fine del primo anno, dovrebbe iscriversi immediatamente al corso facoltativo di fisica e ad una quarta lingua, portando il suo impegno settimanale in prima liceo a 35.5 o 36.5 ore.  A cui si potrebbero aggiungere opportunità che sarebbe peccato andassero sprecate: musica strumentale, teatro, recuperi, commissioni studentesche, ...: 38, 39 ore settimanali? Sono 5 giornate di quasi 8 ore (a cui si aggiunge il lavoro a casa di rielaborazione e approfondimento, di esercizio e di preparazione alle verifiche), pari ad un intero giorno di scuola in più rispetto alla scelta immediata di un curricolo da 29.5 ore, che tuttavia potrebbe rivelarsi inadatto alla fine del primo anno, quando ormai è troppo tardi per cambiare. 

Un bel ginepraio... Proprio per questo, il DECS affermava a suo tempo che allievi e famiglie sarebbero stati adeguatamente orientati. Già allora sorgeva tuttavia il dubbio che il Dipartimento millantasse opportunità che non fosse poi in grado di assicurare: un’ora di orientamento scolastico a tutti gli allievi potenzialmente interessati al liceo? 1’000-1'500 ore di orientamento nel giro di poche settimane? Forse… Ma ora, alla luce delle restrizioni, della chiusura delle scuole, del depotenziamento dei servizi? 

Risulta infine davvero incomprensibile che il Dipartimento non voglia attendere di conoscere il risultato dei lavori di riforma liceale sul piano federale, che porteranno inevitabilmente ad una riapertura del cantiere a livello cantonale. La tabella di marcia è stata ufficializzata: prevede l'inizio dei lavori in autunno 2020 e l'implementazione per l'anno scolastico 2023/24. Non sarebbe saggio, dunque, congelare la riforma cantonale in attesa di quella federale, eventualmente fissando un calendario in parallelo? Nel frattempo il nuovo corso di informatica potrebbe essere inserito nelle attuali griglie e soprattutto potrebbe essere oggetto di sperimentazione in poche classi e poi introdotto definitivamente rispettando la data limite imposta dall’Autorità federale.  

Le numerose organizzazioni che rappresentano la scuola, i docenti, gli allievi e i genitori hanno chiesto con forza quel che prima dell’emergenza poteva essere un’opzione ma che ora diviene una necessità: congelare la riforma. Nemmeno coloro che, in precedenza, guardavano ad essa con favore oggi potrebbero negare che la situazione sia sensibilmente mutata. 

In quest’epoca di incertezza, in cui l’orizzonte temporale è al più di due settimane, non c’è da stupirsi né da vergognarsi se le certezze di oggi vengono ribaltate domani. Non è tardi per ovviare alle pericolose implicazioni di una scelta avventata. Per il virus purtroppo non c’è ancora una cura né un vaccino, ma per ovviare ad alcune delle sue potenziali conseguenze negative basta  un po’ di realismo e di buonsenso…

Messaggio del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha approvato le modifiche del Regolamento delle scuole medie superiori che permetteranno dal prossimo mese di settembre di modificare il curricolo formativo dei licei cantonali.

La modifica del piano settimanale delle lezioni del liceo risponde da un lato all’introduzione dell’informatica come disciplina obbligatoria, decisa dalla Conferenza dei direttori della pubblica educazione (CDPE) e dalla Commissione svizzera di maturità (CSM), dall’altro alla richiesta del Gran Consiglio di rivedere la griglia oraria in modo da facilitare l’approccio alle discipline scientifiche, permettendo un avvicinamento più graduale a queste materie.

Le principali modifiche decise dal Governo concernono:

  • l’Introduzione della nuova disciplina obbligatoria ‘informatica’, con una dotazione oraria di 1,5 ore-lezione settimanali in I e II classe. Si sottolinea che in questo contesto l’informatica è intesa come scienza e il suo insegnamento non si limita a trattare aspetti legati alla programmazione e all’uso della tecnologia digitale, ma affronta anche aspetti etici e sociali legati a questo ambito;
  • per ‘geografia’ si toglie l’ora-lezione singola in II classe e si potenzia il corso di III, introducendo un laboratorio a classe dimezzata, luogo privilegiato per affrontare tematiche legate al territorio;
  • l’insegnamento di ‘economia e diritto’ è rafforzato con l’aumento della dotazione oraria. Attualmente questa disciplina è insegnata in I con un’ora settimanale e in IV con due ore settimanali, mentre la nuova griglia prevede due ore-lezione settimanali in I e II classe, garantendo così la continuità didattica;
  • le discipline delle scienze sperimentali (biologia, chimica, fisica) vengono distribuite sul quadriennio, smontando l’attuale blocco nel primo biennio. Per gli indirizzi linguistico, economico e artistico s’inizierà con la chimica in I e II, la fisica in II e III e la biologia in III e IV. La collocazione della chimica in I classe è dovuta al fatto che essa permette un approccio al metodo scientifico senza richiedere competenze matematiche di livello avanzato. La biologia nel secondo biennio permette l’interazione del suo insegnamento con le materie delle scienze umane (filosofia, storia e geografia) su aspetti etici ed ecologici;
  • per ‘matematica’ viene ridotta la dotazione oraria degli allievi che seguono un’opzione specifica nel settore delle scienze sperimentali e, parallelamente, è aumentata quella degli allievi che ne seguono una in una lingua, in economia e diritto o in una disciplina artistica. Con questo aumento si vuole dare più tempo per la trattazione e l’acquisizione degli argomenti e per lo sviluppo e l’esercitazione delle competenze, senza ampliare gli obiettivi e gli argomenti nei piani di studio;
  • se attualmente gli allievi che intendono seguire l’opzione specifica in una lingua moderna o antica devono scegliere una lingua in più in I classe (lingua 4) e quelli che intendono seguire l’opzione scientifica musica devono scegliere musica in I classe e seguire dei corsi di musica strumentale, con la nuova griglia chi sceglie l’opzione specifica ‘biologia e chimica’ o ‘fisica e applicazioni della matematica’ dovrà aver seguito il corso di fisica in I classe. La scelta dell’indirizzo avverrà comunque al termine del primo anno di liceo, come ora.  

Il nuovo curricolo liceale partirà dal prossimo settembre per le sole classi I e man mano si applicherà ai nuovi allievi. Gli studenti liceali dell’anno scolastico in corso, ad eccezione di quelli di I classe che non saranno promossi, continueranno il loro iter formativo sotto l’egida del vecchio piano delle lezioni.

La decisione governativa permetterà ai licei cantonali di essere pronti per settembre 2020, constatato che tutti gli approfondimenti di natura tecnica sono terminati o in via di ultimazione.

Il comunicato stampa del Consiglio di Stato